Dott.ssa Eleonora Boscato
Psicologa laureata all’Università degli Studi di Padova specializzata in Sessuologia Clinica e Consulenza di coppia. Iscritta alla Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale (S.I.S.E.S.) e iscritta alla sezione A n.11827 dell’Albo professionale degli Psicologi del Veneto.
Lavora dal 2014 nell’ambito della Riabilitazione di bambini, ragazzi e adulti con Disturbo dello Spettro dell’Autismo, attraverso una modalità di intervento integrato ai diversi approcci cognitivo-comportamentali evidence based (secondo le Linee Guida per il Trattamento dei Disturbi dello Spettro Autistico, SINPIA, 2011).
La psiche è complessa e potente nella misura in cui tutta la vita è complessità e potenza. Il fatto che Freud non raggiunga mai o non ritenga di poter raggiungere mai un risultato definitivo o una verità sulla struttura della psiche umana rappresenta più che una prudenza empirica una sorta di timore reverenziale nei confronti dell’immensità e dell’insondabilità della natura.
La psiche è complessa e potente nella misura in cui tutta la vita è complessità e potenza. Il fatto che Freud non raggiunga mai o non ritenga di poter raggiungere mai un risultato definitivo o una verità sulla struttura della psiche umana rappresenta più che una prudenza empirica una sorta di timore reverenziale nei confronti dell’immensità e dell’insondabilità della natura.
SCOPRIRE SE STESSI E FARSI AIUTARE
Vivere al meglio i cambiamenti
La scoperta della vita interiore può essere provocata da esperienze particolarmente positive, ma più spesso sono le vicende dolorose e di perdita che costringono a fermarsi e ad interrogarsi sul senso della propria vita.
Entrare nella vita interiore costringe a dilatare la visione antropologica che si ha di sé; è un po’ come scoprire che la propria casa ha più stanze di quante si pensava all’inizio e che le nuove stanze non annullano le altre, ma contribuiscono a dare alla propria casa una maggiore profondità verso l’interno, offrendo così la possibilità di non dover guardare sempre e solo verso la strada o la piazza su cui si affacciano le finestre della propria dimora.
Accanto al proprio io esteriore (legato ai ruoli esercitati), vi è l’io esterno (l’insieme delle nostre relazioni interpersonali), vi è l’io interno (pensieri, volizioni e sentimenti che sono in funzione della vita esterna ed esteriore) e vi è l’io interiore (l’io interrogante, la realtà interrogata, la realtà in cui è nascosta la propria identità).
La vita interiore può essere pensata come un luogo in cui cercare di comprendere il senso della propria vita, e dunque della propria identità, che è nascosto nella vita intima, attraverso la conoscenza dei significati più veri e profondi radicati nelle proprie esperienze esteriori.
UNA COMUNICAZIONE TERAPEUTICA
Come comunichiamo
Ovvia importanza acquista la comunicazione intesa come l’essere in relazione con qualcuno: il comunicare come verbo intransitivo, e cioè il comunicare come partecipare, come con-dividere.
Avvicinarsi agli orizzonti di senso della comunicazione, della relazione, che abbiamo con gli altri, non è facile; ma in ogni caso dovremmo sempre pensare che in ogni incontro non hanno solo importanza le cose che diciamo, i loro contenuti, ma anche, e ancora di più forse, il modo con cui le cose sono espresse.
La comunicazione autentica si realizza fino in fondo solo quando diviene relazione fra una soggettività e l’altra. L’incontro con l’altro da sé implica una sintonizzazione, un contatto, una risonanza emozionale, un sentire l’altro.
Allora non c’è solo qualcuno che parla, comunicando qualcosa, e qualcuno che ascolta, che riceve qualcosa, ma c’è contemporaneamente, anche nel silenzio (si può comunicare con il silenzio e nel silenzio), un parlare e un ascoltare in una continua circolarità di esperienze.
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